Fed 19/3/25

Rischio recessione?

Una diffusa imposizione di dazi tra i principali paesi potrebbe effettivamente contribuire a una recessione globale. Ecco perché:

  1. Riduzione del commercio globale: I dazi generalizzati riducono significativamente il volume degli scambi internazionali, che sono un motore fondamentale della crescita economica mondiale.
  2. Aumento dei costi di produzione: Le imprese che dipendono da componenti o materie prime importate subiscono un aumento dei costi, riducendo i margini di profitto o trasferendo questi costi ai consumatori.
  3. Spirale di ritorsioni: Quando un paese impone dazi, altri tendono a rispondere con misure simili, creando una “guerra commerciale” che amplifica gli effetti negativi.
  4. Interruzione delle catene di valore globali: Molti prodotti oggi sono realizzati attraverso processi produttivi distribuiti in diversi paesi. I dazi interrompono queste catene, causando inefficienze.
  5. Calo degli investimenti: L’incertezza creata dalle tensioni commerciali spinge le aziende a rimandare investimenti, riducendo ulteriormente la crescita economica.
  6. Effetti sul mercato finanziario: Le tensioni commerciali spesso causano volatilità nei mercati finanziari, con potenziali effetti negativi sulla fiducia degli investitori.
  7. Impatto sui consumi: Con prezzi più alti e maggiore incertezza economica, i consumatori tendono a ridurre la spesa, contribuendo al rallentamento economico.

La storia economica, in particolare quella degli anni ’30 con lo Smoot-Hawley Tariff Act negli Stati Uniti e le ritorsioni globali che seguirono, dimostra come le politiche protezionistiche diffuse possano contribuire significativamente all’aggravarsi di crisi economiche globali.

Trump e i dazi

La politica sui dazi di Trump potrebbe contribuire ad aumentare l’inflazione. Ecco cosa comporta questa politica e come potrebbe influenzare i prezzi:

I dazi sono essenzialmente tasse sulle importazioni che rendono i prodotti stranieri più costosi. Quando vengono imposti:

  1. Aumento diretto dei prezzi: I prodotti importati diventano immediatamente più costosi per i consumatori americani.
  2. Effetto a catena sui prezzi: Anche le aziende americane che utilizzano componenti importati vedono aumentare i loro costi di produzione, che spesso vengono trasferiti ai consumatori.
  3. Minore concorrenza: Con le importazioni più costose, i produttori nazionali possono aumentare i loro prezzi senza perdere competitività.
  4. Ritorsioni commerciali: Altri paesi potrebbero rispondere con propri dazi, riducendo le esportazioni americane e creando ulteriori distorsioni economiche.
  5. Interruzioni nelle catene di approvvigionamento: Le aziende potrebbero dover ristrutturare le loro catene di fornitura, con costi aggiuntivi.

Gli economisti generalmente ritengono che i dazi significativi su ampia scala, come quelli proposti o implementati dall’amministrazione Trump, possano avere un effetto inflazionistico. La Federal Reserve potrebbe quindi trovarsi a dover contrastare questa pressione inflazionistica con politiche monetarie più restrittive.

D’altra parte, i sostenitori di questi dazi argomentano che proteggono l’industria nazionale e i posti di lavoro americani, e che i benefici economici a lungo termine potrebbero compensare l’inflazione a breve termine.

Fed, inflazione e tassi

La Federal Reserve (Fed) può combattere l’inflazione attraverso diversi strumenti di politica monetaria:

  1. Aumento dei tassi di interesse: Alzando il tasso di riferimento, la Fed rende più costoso prendere in prestito denaro. Questo rallenta la spesa dei consumatori e gli investimenti aziendali, riducendo la domanda aggregata e quindi la pressione sui prezzi.
  2. Operazioni di mercato aperto: Vendendo titoli del Tesoro, la Fed riduce la quantità di moneta in circolazione nell’economia, restringendo l’offerta di denaro.
  3. Aumento del coefficiente di riserva obbligatoria: Richiedendo alle banche di detenere una percentuale maggiore dei depositi come riserva, la Fed limita la capacità delle banche di creare denaro attraverso i prestiti.
  4. Comunicazione di politica monetaria: Indicando chiaramente l’impegno a combattere l’inflazione, la Fed può influenzare le aspettative di inflazione, che sono un fattore importante nella determinazione dei prezzi e dei salari.
  5. Politica di bilancio quantitativo: Riducendo il proprio bilancio (quantitative tightening), la Fed può diminuire ulteriormente la liquidità nel sistema bancario.

Questi strumenti funzionano rallentando l’economia e riducendo la domanda, il che contribuisce a frenare l’aumento dei prezzi, anche se a volte a costo di una crescita economica più lenta o di un aumento temporaneo della disoccupazione.

In sintesi, il comportamento attendista della Fed si spiega con il rischio di aumento dell’inflazione, che prima di abbassare ulteriormente i tassi vuole verificarne l’andamento.

Andrea Bertini

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